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Nel 1809 Napoleone conquistava Roma proclamandola "seconda città dell'Impero" dopo Parigi. Per un lustro, fino al crollo dell'Impero nel 1814, la "città del papa" divenne così simbolo e terreno di sperimentazione delle forme imperiali generate dalla "missione civilizzatrice" francese in Europa e nel Mediterraneo. La combinazione tra l'uso politico dell'idea di Roma antica e le pratiche di conquista imperiale produsse effetti significativi nell'amministrazione e nella rappresentazione dell'Urbe, anche se Napoleone non avrebbe mai messo piede nella città. Intrecciando lo sguardo dei conquistatori e dei conquistati (progetti francesi, interazioni sociali e locali, discorsi politici dei patrioti italiani), il libro mostra la molteplicità delle implicazioni - politiche, istituzionali, spaziali, culturali - del mito e della realtà di Roma nel contesto degli imperialismi e dei nazionalismi dell'età post-rivoluzionaria.